Cari lettori, come sono andate le vacanze di Natale, i cenoni, i pranzi, i rientri in famiglia? Io, personalmente, ho desiderato con ardore una bottiglia di whiskey in ben più di un’occasione, ma sono stata buona e ho sopportato da vera eroina le gioie della vita familiare. Ho mangiato, tanto, e letto, troppo, anche fino alle tre di notte per più giorni di fila, e ho fatto anche altre cose di cui vi parlerò prossimamente. Ne consegue che sono tornata nella ridente pianura padana con una sola parola in mente
RISTRETTO
penso “ristretto” riferito a tante cose, ma in particolare a due, che campeggiano fiere sullo schermo raffreddato della mia mente, presa d’assedio dai malanni invernali. Ristretto è il caffé che mi scorre nelle vene – e che mi terrà in vita per i prossimi mesi di ore piccole – e questo è un pensiero che un po’ mi consola, nonostante la previsione di orride occhiaie che mi sento di fare fin d’ora. Ristretto, purtroppo, è il mio guardaroba, per uno strano effetto di distorsione percettivo-spaziale. Sì, mi si sono ristretti i vestiti, i jeans, le gonne, un po’ meno le maglie, naturalmente. Strani gli scherzi che fanno i folletti tessitori per darti il bentornato alla vita di sempre.
§g§
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
Cioè, eviti il whiskey e ti fai l’eroina? 😀
Ahahah!! Mi sono iniettata il panettone direttamente in vena 😉